E’ arrivato per sostituire Cavani. E’ stato presentato in pompa magna ma è entrato in campo in punta di piedi. I tifosi si sono subito innamorati di lui, ancor prima di vederlo giocare. E quando ha iniziato a farlo (e a segnare), è stato subito il delirio. Stiamo parlando di Gonzalo Higuain, che ha rilasciato una lunga intervista al Corriere dello sport:
“Sto meglio. Il lavoro prosegue, vado avanti con la tabella personalizzata per le prossime due giornate, Poi lunedì verifichiamo: manca ancora una settimana.
Sarebbe giusto che Totti ci sia, perchè il calcio e certe sfide speciali hanno bisogno di talenti del suo genere. E’ un calciatore straordinario, che sta deliziando. Meglio giocarla con lui, se ne avvantaggerebbe lo spettacolo. Sfida verità? E’ prestissimo persino per parlarne. Per quanto ci riguarda, cominceremo a pensarci fra settantadue ore. Però è indiscutibile che sarà una gara importante, capace di lanciare ulteriori segnali: ma nulla di più, niente di definitivo. La stagione è lunghissima, ci sarà modo per doversi eventualmente ricredere, comunque vada.
Bisognerà almeno aspettare la fine del girone d’andata per intuire le vere forze del campionato e potrebbe persino non bastare. Ma comunque in genere non sono abituato ad interessarmi degli altri, penso alla mia squadra, a migliorarci, a crescere attraverso gli allenamenti. Non ho la tendenza a farmi gli affari degli altri.
Sono venuto qua perché il progetto mi piaceva e non voglio assolutamente che De Laurentiis e Benitez abbiano pentimenti per aver puntato su di me. Sono venuto per vincere e penso si possa lottare per riuscirci: siamo in condizione di lottare alla pari, di sognare lo scudetto, di tenere testa a chiunque in Champions. Sono felice di aver scelto Napoli e di essere stato scelto dal Napoli: De Laurentiis mi ha convinto parlandomi delle ambizioni e dunque non scelgo.
Maradona ha sempre belle parole per me: leggo dei messaggi che m’invia attraverso i social network, nelle dichiarazioni. Dire ciò che è stato Diego per l’Argentina e per Napoli è scontato, so cosa ha rappresentato per me e non posso che sottolinearlo ancora.
Napoli è come Buenos Aires. I colori, i profumi, il caos del traffico, con le macchine e gli scooter che s’infilano ovunque… Io mi sono trovato subito molto bene, non ho incontrato alcuna difficoltà ad ambientarmi. E sono abituato a questi ritmi. Non mi sembra di scorgere alcuna differenza e devo dire che è bello. E poi, immaginare di poter vincere dove c’è riuscito soltanto Maradona dà una carica particolare“.