Da Moratti a Thohir: il passaggio di consegne è stato ormai ratificato e ora l'Inter si appresta a vivere il più grande cambiamento della sua storia recente. Ma quanto muterà realmente nella rosa nerazzurra a partire da gennaio? Non molto, probabilmente: tutto sembra indicare una scelta basata sulla continuità, e il ruolo di vigile voluto - sarebbe più corretto dire "preteso" - da Moratti non fa altro che rafforzare questa tesi.
I cambiamenti tuttavia non mancheranno, in particolare da giugno 2014, mese in cui scadranno i pesanti contratti dei veterani e la nuova proprietà si troverà di fronte a una scelta da non sbagliare. Sarà il momento in cui i conti con il passato, pur glorioso, andranno chiusi una volta per tutte e si potrà finalmente guardare al futuro con più convinzione e, soprattutto, con linee progettuali ben definite.
Abbiamo provato a immaginare l'undici base che potrebbe costituire il punto di partenza della nuova Inter di Thohir, quella che si affaccerà al campionato 2014-15 con rinnovate ambizioni e, soprattutto, con una situazione economica decisamente più florida. In porta non è scontata la permanenza di Handanovic: di fronte a un'offerta adeguata il portiere potrebbe lasciare Milano dopo due stagioni, visto che nel frattempo Francesco Bardi, titolare indiscusso dell'Under 21 azzurra, sta facendo benissimo a Livorno. Se non dovesse accadere quest'estate, siamo sicuri che l'Inter non vorrà aspettare oltre il 2015, per non rischiare di perdere l'estremo difensore destinato a guidarla negli anni a venire.
In difesa, confermatissimi Campagnaro e Juan Jesus, in bilico Ranocchia, quasi certamente out Samuel: servirà un innesto di rilievo, dunque potrebbe tornare in auge quel Dragovic scappato dalle mani dei dirigenti nerazzurri per la poca liquidità a disposizione nel periodo estivo, ma che piace molto dalle parti di corso Vittorio Emanuele. Magari insieme a lui potrebbe arrivare anche Schar, gioiello del Basilea inseguito da tante grandi squadre.
Il centrocampo cambierà senz'altro volto. L'avventura di Cambiasso, per lo meno come titolare, dovrebbe essere giunta alla fine: si punterà su Fernando e sui buoni rapporti dell'Inter con la dirigenza del Porto. Guarin, troppo incostante e indisciplinato, potrebbe salutare a fine stagione: al suo posto il sogno proibito di Erick Thohir, Radja Nainggolan. Mediana completata da Kovacic o Alvarez, o dal colpo in canna Menez: chissà che il francese non possa tornare in Italia.
Sugli esterni ci sarà sicuramente da fare, i nerazzurri monitorano Vrsaljko, ma non perdono di vista Montoya e Jung; in avanti apparentemente l'Inter potrebbe ritenersi soddisfatta degli investimenti di quest'anno, ma l'impressione è che dopo l'addio - ampiamente preventivato - di Milito si darà la caccia a un bomber di razza: potrebbe tornare di moda il nome di Pablo Osvaldo. Ma chi guiderà la nuova Inter?
Mister Mazzarri si giocherà la riconferma nei prossimi mesi e tutto dipenderà da un suo eventuale piazzamento sul podio. Non dovesse raggiungere l'obiettivo Champions League la sua posizione non sarebbe del tutto sicura: l'unica arma per l'ex allenatore del Napoli sono i risultati, non certo un gioco spumeggiante che, nella sua carriera, raramente ha saputo mettere in mostra.